La scoperta del cranio umano fossile, rinvenuto nel 1994 a Campogrande in territorio di Ceprano ( Frosinone), ha contribuito a formulare studi e proposte per istituire l’Ecomuseo “Argil” dal nome affettivo attribuito al resto fossile datato, con le nuove ricerche, a circa 450.000 anni.
La scoperta si inserisce in un progetto di ricerca, durato più di 50 anni, sviluppato sotto l’egida dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, che ha messo in evidenza l’importanza del Lazio meridionale per gli studi sulla Preistoria europea.
Le ricerche hanno tra l’altro portato alla realizzazione di un Museo di Preistoria di valenza territoriale regionale nel comune di Pofi (Museo Preistorico P. Fedele), alla realizzazione, in atto, di una area musealizzata con scavi sistematici nell’area di Campogrande in Comune di Ceprano, e alla collaborazione per studi e ricerche con le principali università italiane ed europee.
Alla proposta di costituire un Ecomuseo hanno dato adesione sei comuni i cui territori sono tra loro interconnessi: Arnara, Castro dei Volsci, Ceprano, Falvaterra, Pofi, Ripi.
Al riconoscimento delle valenze storiche, geografiche e antropologiche del territorio dell’Ecomuseo hanno aderito anche l’Amministrazione Provinciale di Frosinone che è diventata l’Ente capofila e l’Università degli Studi di Cassino che nella sede distaccata di Frosinone aveva attivato un corso di Laurea in “Valorizzazione e promozione dei beni culturali nel museo e nel territorio”. L’area dell’Ecomuseo, corrispondente alla superfici dei sei comuni, si estende per circa 180 kmq e interessa una popolazione di 26.630 abitanti.
Il progetto Ecomuseo risale al 2002, quando l’archeologo preistorico Italo Biddittu pensò di costituire un ecomuseo nella valle latina in un’ampia area a sud di Frosinone capoluogo compresa inizialmente dai territori comunali di Ceprano, Pofi e Ripi con il nome di “Ecomuseo del Meringo”.
Fu preparato il progetto preliminare di ecomuseo e il 22 gennaio 2002 fu illustrato dal prof. Biddittu ai sindaci dei Comuni di Ceprano, Pofi, Ripi e al Circolo Legambiente “La Vite” di Ripi nella sede del Museo Preistorico di Pofi, alla presenza della funzionaria della Soprintendenza ai beni preistorici dr.ssa Zarattini.
Nell’occasione i sindaci, ritenendo la proposta molto interessante, decisero di aderire all’iniziativa ecomuseale impegnandosi come amministratori pubblici a sostenere e realizzare il progetto coinvolgendo anche l’Amministrazione Provinciale di Frosinone.
Il 12 settembre 2003 i Sindaci di Ceprano, Pofi e Ripi si incontrarono nella sede della Provincia di Frosinone, prendendo in quella sede l’impegno di sottoscrivere un protocollo di intesa intercomunale per iniziare l’iter per la realizzazione del progetto Ecomuseo del Meringo, nominando i Coordinatori del progetto nelle persone dell’archeologo Italo Biddittu e di Carlo Troccoli Presidente Circolo Legambiente di Ripi.
Successivamente, il giorno 15 ottobre 2004 presso la sede della Provincia di Frosinone fu tenuta la riunione in cui ai tre comuni di Ceprano, Pofi, Ripi aderirono anche i Sindaci dei Comuni di Arnara, Castro dei Volsci, Falvaterra e come ente capofila l’Amministrazione Provinciale di Frosinone con l’Assessore Prov. Ambiente e Territorio ing. Simoncelli, si decise firmando l’accordo di programma del progetto denominato “ECOMUSEO ARGIL” che sostituì il precedente nome “ECOMUSEO DEL MERINGO” in quanto l’area si era di molto ampliata.
Il 22 febbraio 2005 i rappresentanti dei 6 Comuni di Arnara, Castro dei Volsci, Ceprano, Falvaterra, Pofi, Ripi e la Provincia di Frosinone – presso la sede di quest’ultima – apposero le proprie firme sulla dichiarazione di intenti per la nascita dell’ “ECOMUSEO ARGIL”.