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Brevi considerazioni su un lungo tempo
Argil, uomo di Ceprano
Terra madre, terra delle origini. Dalle polveri di una primordiale nebulosa a disco, insieme al sole ed ai fratelli pianeti, da quattro miliardi e mezzo di anni percorre i mari silenziosi dello spazio come una nave che cerca i porti dell’evoluzione. Tre miliardi e mezzo di anni fa le prime forme di vita, batteri ed alghe azzurre che hanno prodotto ossigeno e poi 1400 milioni di anni fa i primi eucarioti, cellule con il nucleo. Pur se lontani tra loro gli approdi dei cambiamenti, nella biosfera, sottile pellicola che ancora ci ospita, si moltiplicano le forme di vita sempre più complesse fino ad arrivare agli ominini, cinque milioni di anni fa e all’uomo, da due milioni e mezzo di anni. La vita sugli alberi dei nostri diretti antenati e la scoperta della stazione eretta hanno condizionato tutto il progresso, per il dono della mano con il suo pollice opponibile. Mano e cervello hanno interagito in fretta, e le tappe dell’evoluzione tecnologica sono state sempre più frequenti.
E gli spazi intorno al gruppo erano luoghi di sospetto, paura e magia. Ma camminare vuol dire esplorare e per i fratelli del passato, come per noi, c’è sempre qualcosa da vedere al di la della siepe e al di la del fiume. Dal cuore dell’Africa piccoli gruppi di ominini estendono, complice il tempo e a volte il clima, le aree esplorate..Il passaggio lascia le sue tracce, alcune effimere come gli oggetti in legno che scompaiono, ma altre, gli strumenti di pietra sono quasi immortali perché hanno la struttura dello stesso pianeta, selce, quarzo, calcare, basalto. L’idea dell’oggetto, la pietra raccolta, il gesto della scheggiatura con altra pietra, la forma voluta… Sulle rive del fiume o del lago una scheggia tagliente perduta dopo l’uso…un blocco con i negativi delle schegge tolte..E’ bello per l’archeologo sapere che non si può sbagliare..le tracce della lavorazione con percussione lasciano ferite non solo sulle mani, a volte, ma anche sulle stesse pietre..Il tempo passa, il fiume porta sabbia e forma strati, l’autore della scheggia dopo una breve vita scompare..ma la scheggia insieme ad altre centinaia rimane testimonianza di un gesto, fossilizzazione di una idea, per migliaia e anche milioni di anni.
Poi ci sono casi fortunati, rari, nei quali dopo la morte la struttura ossea di un uomo o di un animale viene rapidamente sepolta dai sedimenti e inizia un processo di mineralizzazione che lavora per la memoria futura, lascia intatta la forma ma la rende compatta per superare i millenni.
E’ quello che è successo ad Argil, uomo di 400 mila anni fa, nel territorio che ora è nel comune di Ceprano e che ha nome Campogrande, ma che allora era una terra di un continente esteso. Alberi di grandi boschi, fiumi e laghi, grandi mammiferi come gli elefanti e gli ippopotami, cervi e bovidi pascolavano seguiti dai carnivori in un paesaggio che a malapena riusciamo a immaginare e che i disegnatori ci aiutano a ricostruire visivamente. E poi le bande degli ominini …tra cui Argil forse in fuga tra le canne di un pantano e caduto in una fossa melmosa. L’acqua lo ha sommerso e poi il silenzio e il tempo hanno deposto strati di argilla in cui è fossilizzato. Fino a quando qualcuno ha disegnato il tragitto di una nuova strada e ha tracciato il segno della matita fino a sfiorare, senza saperlo, il punto in cui Argil da 400 mila anni riposava, fino a quando i mezzi meccanici lo hanno mancato per poco, fino a quando le piogge di marzo del 1994 hanno fatto cadere dalla sezione alcuni frammenti del cranio, fino al giorno in cui qualcuno, in seguito a ricerche archeologiche mirate che duravano in quella zona da più di 25 anni, ha visto e riconosciuto i primi frammenti…
Italo Biddittu
Indichiamo alcuni tra migliaia di link
– https://www.academia.edu/31839098/Giacimento_pleistocenico_ad_amigdale_acheuleane_nel_territorio_di_Ceprano
– https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_cepranensis
– https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1631068303000150
– https://www.nature.com/articles/s41598-017-14437-2
– https://www.cambridge.org/core/journals/quaternary-research/article/stratigraphy-sedimentology-and-archaeology-of-middle-pleistocene-localities-near-ceprano-campogrande-area-italy/0799E2FE261F2214DC81DA3B3757BE62
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